ROMArtguide.it MOSTRE / EVENTI: Spazi Indipendenti

mostra Studio Quipu Migrazioni
mostra Studio Quipu Migrazioni
mostra Studio Quipu Migrazioni
mostra Studio Quipu Migrazioni

Migrazioni

arte contempranea

Studio Quipu dal 28/02/2024 al 18/04/2024

Studio Quipu in occasione della terza edizione di Mochilero, invita gli artisti a interpretare la tematica “Migrazioni” attraverso la propria esperienza per condividere con lo spettatore una personale visione e raccontare i confini incontrati e superati durante i loro viaggi. Attraverso una narrazione per immagini, gli artisti mettono a fuoco le diverse accezione del termine: dal punto di vista più classico della migrazione alla trasmigrazione delle anime come viaggio ciclico dello spirito o attraverso una visione più antropologica, percorrendo il tema delle migrazioni culturali come risultato dell’incontro, della contaminazione e sedimentazione di culture di latitudini diverse, che incrociandosi nei secoli hanno conformato la società meticcia della quale facciamo parte oggi.   Dettagli

Mostre d'arte contemporanea in spazi indipendenti

mostra HyunnArtStudio JustARide

13/04/2024 - 18/05/2024 Arte contemporanea

Bahar Hamzehpour - Just a ride

In mostra una selezione di lavori che testimoniano i tratti salienti della sua ricerca. Bahar Hamzehpour in molte sue opere si serve di parole che si sovrappongono e si infittiscono sempre di più, fino a creare dei grovigli neri e indistinti di pigmento concentrato, ma soprattutto realizza composizioni nelle quali il linguaggio esprime la notevole complessità della comunicazione, la necessità di esplorare il proprio io e l'inevitabile sfida di riuscire a farlo in modo profondo. L’artista concepisce opere composte da gesti e segni attraverso i quali emergono immagini che hanno molto a che fare con lo sprigionamento di energia compressa, emissioni quasi inarrestabili di forze finalmente liberate. In altri termini rappresentano delle manifestazioni che incarnano una visione di disfacimento e di conseguente riscatto finale. La fase processuale in questo suo operare è determinante.
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mostra Substratum MiseEnPlace

05/04/2024 - 31/07/2024 Arte contemporanea

Mise en Place - Nordine Sajot e Situazione Architettura

Al centro dello spazio tutto è apparecchiato ad arte. Sul monolite nero opaco le opere P.G.R., in ceramica e porcellana smaltata, di Nordine Sajot accendono e stimolano i sensi; l’artista compone un tableau vivant che aziona differenti appetiti per entrare, riflettere e metabolizzare la profondità sensibile del corpo gestuale. Quella dell’artista è una pratica rituale e performativa di consapevolezza esistenziale della propria presenza, di acquisizione di ‘sapore’ e sapere cosa si è e si vuole. Attraverso la complessità di cui siamo fatti e di cui ci nutriamo, la relazione tra vissuto personale e collettivo, l’oggetto-soggetto, anche nella sua parte assente o volutamente sezionata, rappresenta la nostra impronta, quell’azione che, solo sentita, può davvero alimentare noi e gli altri. Come, nella serie di dittici analogici SENZA TITOLO in bianco e nero, che, nella loro unicità ed elegante minimalismo, ci riconducono al rito nella sua tradizione e valenza estetica. Ogni oggetto-utensile ritrova la sua forma, così lo spostamento del piano visivo genera e trasmette un’altra comunicazione, dal corpo destrutturato orizzontale l’ordine compositivo si verticalizza nella Mise en Place. E così il sottile esprime l’essenziale, la presenza e la sua negazione, percepita e poi lentamente deglutita.
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mostra Sala1 EnricoAccatino

22/03/2024 - 15/05/2024 Arte contemporanea

Enrico Accatino - Riquadrare la Storia

Il progetto Riquadrare la storia, incentrato sui lasciti di artista, giunge alla sua terza edizione con una mini retrospettiva incentrata su Enrico Accatino (Genova, 1920 – Roma, 2007). Artista fondamentale per Sala 1, con la sua mostra “Arazzi della Passione”, la prima organizzata nella galleria nel 1970, ha dato il via alla lunga e proficua attività di Sala 1. Tito Amodei, curatore della mostra e fondatore dello spazio, dichiarò: “Ho inaugurato Sala 1 con “Gli arazzi della passione” di Enrico Accatino. Uno dei pochi artisti che si interessava al recupero degli antichi mestieri. Artista colto e dedito alla ricerca, a livello delle più avanzate avanguardie, aveva indirizzato sulla tessitura molta attenzione e dedizione. Con i mattoni a vista delle pareti della galleria quei manufatti pensati per la Passione, pareva che ci fossero sempre stati: i simboli evocati dall’artista sacralizzavano gli spazi e questi sottolineavano la sacralità dei tessuti”.
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mostra CasaVuota AnnaCapolupo

16/03/2024 - 05/05/2024 Arte contemporanea

Anna Capolupo - Artificia

«Casa Vuota diventa il teatro di un’affabulazione onirica per attori bambini – raccontano i curatori Francesco Paolo Del Re e Sabino de Nichilo – nella misura in cui l’artista attinge alle sue memorie personali e al suo mondo interiore, mescolando ricordi della terra in cui è cresciuta, microstorie quotidiane e appunti di sogni presi appena sveglia, che si apparecchiano nella forma di nature morte arroccate oltre i bordi della realtà». «In questi anni – dichiara Anna Capolupo – ho indagato la tradizione pittorica della natura morta e il mondo onirico, appuntandomi tutti i sogni per poi cercare di dipingerli, come indagine sull’inconscio. Distribuendo tutto su un tavolo: oggetti d’uso quotidiano, volti, piante, scorci di interni che, come su un palcoscenico, evocano memorie, creando atmosfere stranianti e ferme nel tempo. Riflettendo sulla natura morta, mi sono resa conto che la mia ricerca si è via via spostata più verso la creazione di un ambiente, un ambiente dove le cose accadono e si sovrappongono e si sedimentano le memorie e il tempo presente. Questo ambiente è evidentemente una casa. Quella a cui tutti apparteniamo perché è lì che cresciamo, che ci formiamo e ci identifichiamo e dalla quale andiamo via. Penso alla mia casa e in qualche modo cerco di ricostruirla. Mi chiedo se posso ancora chiamare casa un luogo dove da vent’anni non trascorro più la mia quotidianità. Questa casa diventa allora per me un ricordare malinconico. Vivo con essa un amore nostalgico e la cosa più evidente di questi lavori è che l’infanzia è ciò che mi lega ancora a quel concetto di casa che oggi, da adulta, non so ritrovare in nessun luogo».
 dettagli Anna Capolupo Anna Capolupo

mostra AnnaMarra OneNightStand

15/03/2024 - 15/04/2024 Arte contemporanea

Veronica Botticelli e Silvia Giambrone - One Night Stand

La mostra si svolge negli spazi misteriosi e labirintici di Cosmo, in un percorso alla scoperta del rapporto umano femminile, della interiorità spirituale e mentale attraverso espressione artistica e performance letteraria.I lavori di Veronica Botticelli, Georgina Spengler, Silvia Giambrone ed Edith Urban, posti sulle pareti in modo fluido e spontaneo, vengono disvelati e legati tra di loro attraverso la performance di Marta Jovanović che legge brani letterari della scrittrice Lisa Ginzburg. La complessità umana viene mostrata nelle sue molteplici sfaccettature dalla diversità delle opere: dai disegni organici astratti resi con colori tenui e gesti ripetuti a suggerire una scrittura poetica di Edith Urban, agli oggetti quotidiani femminili intravisti e quasi nascosti dalla sfumatura del colore di Veronica Botticelli, allo sguardo critico verso l’ambiente domestico femminile e l’aggressione fisica e sociale degli specchi di Silvia Giambrone, allo studio pittorico genetico meticcio di piante e animali a rischio di estinzione di Georgina Spengler.
 dettagli Veronica Botticelli Veronica Botticelli Silvia Giambrone Silvia Giambrone

mostra AlbumArte Frutteto

24/02/2024 - 24/04/2024 Arte contemporanea

Martin Piaček - Frutteto. Il breve archivio del dono

Martin Piaček è noto soprattutto come scultore che lavora sui temi della storia, degli eroi, dei cambiamenti dell’identità nazionale e delle contraddizioni delle narrazioni storiche. Attraverso questi temi egli confronta la memoria collettiva con quella personale. Nell’ambito della mostra ad AlbumArte, tuttavia, si concentra su un’altra linea distinta del suo lavoro, quella legata al suo attento interesse per l’ambiente e in questo progetto ne parla attraverso un frutteto e la vita delle piante che lo compongono. “Nel 2017, Martin Piaček ha fondato un frutteto nel villaggio di Rajka che considera uno spazio “diverso”, una metafora produttiva delle interazioni umane con il tempo e uno strumento di incontro creativo tra persone, natura e arte. Intende il frutteto come un’attività esistenziale, estetica e politica di (creazione di) differenza. Considera il frutteto come una “eterotopia”, capace di unire una moltitudine di sforzi contraddittori.
 dettagli Martin Piaček Martin Piaček

ExGarage12/04/2024 - 18/05/2024

mostra ExGarage Artificial

Artificial: Dialogo tra Uomo e Macchina

La cronologia di alcuni eventi apparentemente secondari scandisce a volte cambiamenti radicali. Nel 2018 Christie’s vende per circa 400.000 Euro l’opera “Ritratto di Edmond Belamy” creata dal gruppo Obvious con l’uso dell’Intelligenza Artificiale (IA in italiano. AI in inglese si utilizzerà nel comunicato stampa anche per affinità con il titolo della mostra). Nel 2021 il Museum of Modern Art (MOMA) di New York acquista l’opera d’arte realizzata dall’AI “Unsupervised – Machine Hallucinations” del turco Refik Anadol , artista e media designer. In entrambi i casi, si tratta indiscutibilmente di arte creata dall’uomo perché è sempre l’artista a fornire le indicazioni alla macchina.
Nel 2023, il fotografo Boris Eldagsen vince il Sony World Photography Award con la sua opera intitolata “The Electrician” ma l’artista rifiuta il premio e rivela che la sua creazione non è una fotografia ma un prodotto generato dall’AI. Afferma poi che la sua è stata una sfida alla competizione per aprire un dibattito sul futuro della fotografia. dettagli

Visionarea Art Space23/01/2024 - 20/04/2024

mostra VisionareaArtSpace Arcangelo

Anni Novanta - Arcangelo

Arcangelo presenta un ciclo di opere inedite realizzate nel 1992, a due anni da un suo fondamentale viaggio in Africa. All'inizio degli anni Novanta compaiono infatti sulle carte e sulle tele di Arcangelo i primi espliciti rimandi alle terre dei Dogon conosciute durante il viaggio compiuto nel 1990. L'esperienza arriva quando Arcangelo ha già fissato da un decennio le fondamenta del proprio lavoro attraverso l'elaborazione di una pittura fisica. In Terra mia, la serie degli anni Ottanta dominata da atmosfere cupe e drammatiche, l'artista ha trasformato il paesaggio della sua terra d'origine, l'aspra e selvaggia terra sannita, in una visione astratta e carnale della natura. Sul finire degli anni Ottanta compare, inoltre, il nuovo ciclo dei Pianeti che introducono, in misura calibrata, il colore e una grammatica visiva più aerea, con forme che richiamano le sfere celesti. dettagliMarco Rossi Marco Rossi