CANOVA L'ultimo Principe
Accademia Nazionale di San Luca dal 16/12/2022 al 28/06/2023
Nell’ambito delle celebrazioni nazionali per i duecento anni dalla morte di Antonio Canova, l’Accademia Nazionale di San Luca dedica una mostra allo scultore e al legame indissolubile che ebbe con l’Istituzione romana. Eletto accademico di merito nel 1800, acclamato principe nel 1810, nel 1814 ricevette il titolo di principe perpetuo per il suo straordinario ruolo. Le otto sezioni tematiche in cui si articola la mostra ripercorrono gli anni canoviani, dall’ingresso in Accademia nel 1800 alla morte nel 1822, descrivendo la compagine artistica e il contesto culturale nel quale lo scultore agì e testimoniano del profondo rinnovamento che Canova seppe imprimere all’istituzione, riformandone la didattica artistica attraverso la creazione di nuovi concorsi per i giovani, attualizzando le pratiche legate al restauro e alla tutela del patrimonio monumentale antico e al riassetto urbano di Roma e promuovendo l’arte contemporanea. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti
La visita si può prenotare tramite mail: prenotazioni@accademiasanluca.it contatto telefonico: +39.06.6798850 (portineria) o direttamente in portineria. dettagli
Arte Moderna
11/05/2023 - 30/07/2023
La ragazza col ciuffo. Un ritratto caravaggesco della collezione Barberini
Le Gallerie Nazionali di Arte Antica presentano a Palazzo Barberini La ragazza col ciuffo. Un ritratto caravaggesco della collezione Barberini, una conferenza di Maria Cristina Terzaghi su un ritratto di giovane donna che viene esposto per la prima volta al pubblico nella Sala Dei Ritratti. Il dipinto è affine al Ritratto di Fillide Melandroni di Caravaggio, perduto nella seconda guerra mondiale durante i bombardamenti di Berlino, ma documentato da varie fotografie.
Il confronto tra il Ritratto di giovane donna (La ragazza col ciuffo) e il Ritratto di Fillide evidenzia una grande somiglianza tra le due effigiate, tanto da far pensare che possa trattarsi della medesima persona. dettagli
18/03/2023 - 31/07/2023
L’immagine sovrana. Urbano VIII e i Barberini
La mostra nasce in occasione del quattrocentesimo anniversario dell’elezione di Maffeo Barberini al soglio pontificio col nome di Urbano VIII e intende celebrare il profilo culturale e politico del papa che più di ogni altro incise in maniera straordinaria e radicale sul pensiero filosofico, sul sapere scientifico e sulle arti del Seicento, con l’obiettivo di illustrare le modalità con le quali il pontefice privilegiò lo strumento dell’egemonia culturale in funzione dell’azione politica e di governo. Capolavori della collezione Barberini, smembrata nei secoli e attualmente conservata nei principali musei del mondo, tornano nella loro sede originaria. In mostra troverete, così, più di 80 opere provenienti dalla collezione del museo e da oltre 40 tra istituzioni museali e collezioni private italiane e internazionali. dettagli
04/10/2022 - 30/07/2023
GIAN LORENZO BERNINI. IL BUSTO DI URBANO VIII
Per la prima volta nella storia i visitatori potranno ammirare, uno accanto all’altro, sia il busto in bronzo del 1658, sia la versione in marmo del Ritratto di Urbano VIII (datato 1655 circa), conservata a Palazzo Barberini, la quale costituisce il suo prototipo. Gian Lorenzo Bernini eseguì nell’arco del papato di Maffeo Barberini una grande quantità di effigi del pontefice in marmo e in bronzo, segno di un sodalizio duraturo e prolifico tra committente e artista. Il busto in bronzo attualmente in mostra fu menzionato per la prima volta dallo storico Ludwig von Pastor nella sua Storia dei Papi (1928), e per diverso tempo non ha suscitato grande attenzione negli studi sul Bernini; per Valentino Martinelli (I ritratti di pontefici di G.L. Bernini, 1956) si trattava semplicemente di una “replica mediocre” del busto in bronzo esposto al Louvre e anche Rudolf Wittkower (Gian Lorenzo Bernini: The Sculptor of the Roman Baroque, 1955) lo classificò allo stesso modo. dettagli
28/04/2022 - 30/06/2023
Dai primitivi a Filippo Lippi. Il nuovo allestimento di Palazzo Barberini
Con questo intervento, a cura di Flaminia Gennari Santori con Maurizia Cicconi e Michele Di Monte, e progetto allestitivo di Enrico Quell, si conclude, dopo tre anni, il complesso riallestimento della collezione permanente del museo. Le 50 opere del piano terra, dall’Alto Medioevo al primissimo Cinquecento, sono disposte secondo un ordine cronologico e geografico che intreccia e presenta al pubblico diversi livelli di lettura: attraverso una serie di “stanze” dedicate a momenti tematici e approfondimenti monografici vengono messi in risalto nessi e rimandi tra le opere di ordine morfologico, tematico, tipologico, semantico, iconografico e contestuale. I pannelli di sala e gli apparati didattici illustrano le decorazioni e gli elementi architettonici di quello che in origine era l’appartamento del principe Taddeo Barberini, fornendo al visitatore un valido sussidio al percorso espositivo. Alle sale riallestite si accede tramite la nuova Sala Orientamento, detta anche Sala delle scimmie dalla decorazione del soffitto affrescata intorno al 1630 da Agostino Tassi e Simone Lagi. dettagli
Mostra permanente
Collezione di quadrerie dal Duecento al Settecento
La storia del Palazzo come museo nazionale, regolarmente aperto al pubblico, comincia nel 1953 anno in cui Palazzo Barberini diventa sede della Galleria Nazionale di Arte Antica insieme a Palazzo Corsini, che lo era già dal 1895.
Nel corso degli anni la collezione di Palazzo Corsini si era ampliata tramite acquisti e donazioni, come l’acquisizione della collezione Torlonia e del Monte di Pietà del 1892, la donazione di Henriette Hertz del 1915 e l’acquisto della collezione Chigi del 1918. L’ampliamento delle collezioni rende indispensabile l’acquisizione di nuovi spazi espositivi, individuati in Palazzo Barberini.
Diversamente dalla quadreria Corsini, dell’originaria collezione della famiglia Barberini rimane poco. Nel Settecento cominciano infatti le prime dispersioni, anche a causa dei dissidi tra i vari rami ereditari della famiglia, ma soprattutto nel 1934 viene emanato un Regio decreto che consente ai principi di vendere, anche all’estero, gran parte delle loro opere. Lo Stato, in cambio, acquisisce un piccolo nucleo di dipinti, tuttora individuabili grazie alla sigla “F” seguita da numeri progressivi (La Fornarina, ad esempio, è siglata F1). dettagliBarberini Corsini Gallerie Nazionali
10/05/2023 - 30/07/2023
Roma, a Portrait - Festival delle Accademie e Degli Istituti di Cultura Stranieri
Roma, a portrait racconta la vocazione internazionale della città attraverso il suo legame con le Accademie e gli Istituti di cultura stranieri nel corso della storia e nell’attualità. Partendo dalla rappresentazione del paesaggio, topos del Gran Tour, il progetto ricostruisce l’influenza che tale relazione ha esercitato sull’assetto urbanistico di Roma e ne restituisce l’immagine attraverso lo sguardo degli artisti stranieri che vi hanno trascorso periodi di residenza. Il progetto espositivo, che vuole essere il primo di una serie di appuntamenti con cadenza annuale, è accompagnato da un fitto programma di letture, concerti, performance e incontri. dettagli
06/04/2023 - 02/07/2023
Raffaello e l’antico nella Villa di Agostino Chigi
Chigi e Raffaello, scomparsi a soli cinque giorni di distanza nell’aprile del 1520, sono stati accomunati da una profonda intesa fondata sull’amicizia e sul lavoro: dopo i papi Giulio II e Leone X, il banchiere senese è stato il committente più assiduo e munifico del Sanzio. Le “magnifiche raccolte” del ricco mecenate andarono disperse già dopo la sua morte, e poi con il Sacco di Roma fino alla vendita della villa ai Farnese nel 1579, andando a incrementare le grandi collezioni romane ed europee. Grazie a importanti prestiti la mostra è l’occasione per riallestire, almeno in parte, le raccolte chigiane nel luogo d’origine e avere piena comprensione di quanto siano state fonte d’ispirazione per lo stile classico di Raffaello e della sua scuola, di Peruzzi, di Sebastiano del Piombo e del Sodoma, contribuendo allo sviluppo del pieno Rinascimento. dettagli
04/04/2023 - 11/06/2023
Dosso Dossi. Il fregio di Enea
La prima mostra mai dedicata al Fregio di Enea di Dosso Dossi è incentrata sulle affascinanti e preziose tele che costituivano la serie di dieci dipinti raffiguranti scene dell’Eneide di Virgilio. È dalla prima parte dell’Eneide che l’artista trae ispirazione per il Fregio di Enea, scegliendo episodi specifici da diversi brani del poema rappresentati con accenti inconfondibili. Caratterizzate da colori vibranti, da un’affascinante eccentricità e da composizioni molto originali, queste tele sono espressione brillante della creatività di Dosso Dossi e dell’ambiente artistico ferrarese nel Cinquecento, che acquistò una nuova vitalità nella grande stagione del Barocco. La mostra è basata su un’ambiziosa collaborazione tra istituzioni internazionali che coinvolgerà i musei che conservano le diverse parti del fregio che verranno riunite: Louvre Abu Dhabi, National Gallery of Canada, National Gallery of Art (Washington D.C.), Museo del Prado. dettagli
Mostra permanente
La Collezione - La raccolta di Scipione Borghese
Con l'ascesa al soglio pontificio di Paolo V Borghese (1605-1621), il cardinal nepote Scipione Caffarelli Borghese (1577-1633) intraprese un'intensissima committenza architettonica, dando contemporaneamente l'avvio a una sistematica acquisizione di opere d'arte, che avrebbero reso la sua collezione una delle più grandi dell'epoca. Nel 1607, attraverso il sequestro dei dipinti dello studio del Cavalier d'Arpino, entrò in possesso di circa 100 dipinti, tra cui alcune opere giovanili di Caravaggio. Nello stesso anno acquisì la collezione del patriarca di Aquileia, mentre nel 1608 furono acquistati 71 straordinari dipinti appartenenti al cardinale Sfondrato, fra i quali si ipotizza la presenza dell'Amor Sacro e Amor Profano di Tiziano, del Ritratto di Giulio II(Londra, National Gallery) e della Madonna del velo(Chantilly, Musée Condé) di Raffaello. dettagli
30/03/2023 - 06/01/2024
L'amor di Michelagnolo e la fatica insieme - I calchi delle tre PietàI calchi delle tre Pietà
In mostra saranno visibili tre calchi in gesso databili tra '800 e '900 delle tre Pietà di Michelangelo Buonarroti: La Pietà Vaticana, Bandini e Rondanini. Le preziose opere in gesso, ofriranno la possibilità di studiare l'evoluzione della tecnica michelangiolesca, dalla sua giovinezza fino all'età più matura. dettagli
Mostra permanente
Le Opere e i Capolavori
Palazzo Doria Pamphilj ospita da secoli una collezione privata unica al mondo. Non è solo la qualità e il valore di questi capolavori a stupire, ma anche il loro numero: le opere sono così tante da rivestire completamente le pareti dei Saloni di rappresentanza, dei Bracci della splendida Galleria e degli Appartamenti privati. Sarebbe stato impossibile descrivere qui nel dettaglio l’intera collezione. In questa sezione proponiamo una selezione dei più grandi capolavori esposti a Palazzo Doria Pamphilj, ordinati alfabeticamente secondo i nomi degli autori. Tra questi, oltre ad artisti italiani conosciuti in tutto il mondo, tra i quali si possono citare Caravaggio, Tiziano, Raffaello, Carracci e Bernini, sono annoverati anche maestri fiamminghi di epoca barocca, vero e proprio fiore all’occhiello della collezione Doria Pamphilj, il pittore francese Lorrain specialista del paesaggio e l’artista spagnolo più rappresentativo dell’epoca Barocca Diego Velázquez. dettagli
Mostra permanente
I Capolavori Della Galleria Spada
Immersa in un’atmosfera senza tempo, la Galleria coniuga l’importanza delle opere d’arte con la caratteristica presentazione che si ritrova all’interno dei suoi ambienti d’epoca. La visita mira a far conoscere i personaggi di una famiglia colta, ricca di personalità originali tutte accumunate da un profondo gusto per il collezionismo. Guidati dal Personale del museo, i visitatori potranno conoscere gli orientamenti artistici degli Spada attraverso i capolavori di alcuni protagonisti del Seicento, tra i quali Guido Reni, Guercino, Orazio e Artemisia Gentileschi. La Galleria Spada comprende nel proprio itinerario museale anche uno dei massimi raggiungimenti dell’architettura seicentesca, la Prospettiva illusiva di Francesco Borromini: essa concluderà, con il suo stupefacente segreto spaziale, il percorso di visita. L’iniziativa avrà la durata di un’ora circa. dettagli
Mostra permanente
Viaggio In Italia
La mostra permanente della Casa di Goethe è dedicata al viaggio in Italia del poeta, alla sua vita e alla sua attività di scrittore a Roma. Gli oggetti esposti provengono dalla collezione del museo. Il visitatore può scoprire molti aspetti del vivere quotidiano degli artisti nel famoso appartamento al Corso. Con lettere e diari di Goethe, disegni e schizzi di Tischbein - dove appare un Goethe per lo più rilassato e felice - la Casa di Goethe cerca di restituire un'immagine della vita romana, tanto diversa da quella di uomo di stato che conduceva a Weimar. La mostra racconta anche l'entusiasmo dello stesso Goethe per l'arte. Sono esposti non solo alcuni dei suoi disegni italiani, ma anche stralci di saggi sull'architettura e la scultura, nonché il suo lavoro scientifico per la teoria dei colori. Gioiello della mostra è senza dubbio il ritratto di Goethe realizzato nel 1982 da Andy Warhol che si ispira al famoso dipinto di Tischbein "Goethe nella Campagna di Roma", la più celebre raffigurazione del poeta. Una copia di quest'ultimo è esposta nella sala dove più di duecento anni fa fu dipinto l'originale - l'atelier di Tischbein. dettagliLa Casa Di Goethe Roma
Mostra permanente
Leonardo da Vinci. Il genio e le invenzioni - Mostra Permanente
La mostra “Leonardo da Vinci – Il genio e le invenzioni” presenta quasi cinquanta macchine inventate dal genio di Leonardo da Vinci: le macchine sono suddivise in 5 categorie. I 4 elementi essenziali della vita - acqua, aria, terra e fuoco - ai quali si aggiunge la categoria “Elementi macchinali” o Meccanismi, che comprende tutti quei meccanismi con diverse possibilità di applicazione, come la trasformazione del moto o la vite senza fine. Uno dei progetti più interessanti è il Carro Armato, per la prima volta a Roma nella sua grandezza originale: pesa due tonnellate, ha un diametro di circa sei metri ed è alto tre. Tutte le macchine sono funzionanti e possono essere toccate e provate, per consentire un’intensa esperienza percettiva sensoriale attraverso cui attivare meccanismi emotivi e cognitivi in rapporto profondo con la materia “Leonardo”. Il visitatore, ha la possibilita’ di “viaggiare” virtualmente all’interno della Mostra in 3D utilizzando un iPad, collegato ad uno schermo al plasma. dettagliMostra di Leonardo Da Vinci
Visite guidate
Mostra permanente
Scultura Antica - Soria del Collezionismo dal 1568
L’edificio ospita importanti collezioni di antichità e una significativa raccolta di opere egizie. Nelle sale ancora in parte affrescate è possibile ammirare sculture greche e romane appartenute nei secoli XVI e XVII a varie famiglie della nobiltà romana. Il nucleo più consistente è costituito dalla collezione Boncompagni Ludovisi, insieme alle collezioni Mattei e Del Drago e da alcune opere d’arte della famiglia Altemps. dettagliMuseo Nazionale Romano
Mostra permanente
Collezione Archeologica di Età Postclassica
Il Museo espone materiali databili tra il IV ed il XIV secolo provenienti per la maggior parte da Roma e dall’Italia centrale.
Alla Roma tardoantica (IV-VI sec.) risalgono tre ritratti imperiali, alcune epigrafi votive e funerarie e una preziosa fibula a balestra in oro con decorazione a traforo. Seguono le testimonianze dell’occupazione longobarda in Umbria e nelle Marche (VI-VII sec.) con le due più importanti necropoli dell’Italia centrale (Nocera Umbra e Castel Trosino), che ne costituiscono il nucleo di eccellenza con i loro corredi di armi, gioielli, avori, vetri e vasellame di bronzo e ceramica. La successiva età carolingia è illustrata da un cospicuo gruppo di rilievi marmorei provenienti dalla decorazione architettonica delle chiese di Roma e del Lazio, profondamente rinnovate all’epoca della “rinascenza carolingia” (IX-X sec.). Allo stesso periodo appartengono gli arredi e gli oggetti d’uso provenienti da due aziende agrarie di fondazione papale, le domusculte di S. Cornelia e di S. Rufina, create nella campagna romana per l’approvvigionamento della città (fine VIII-X sec.) e perdurate con altre funzioni fino al pieno medievo.
Il percorso prosegue con la collezione “copta” costituita da rilievi e tessuti che offrono una esemplificazione significativa della produzione artistica dell’Egitto tardoantico e altomedievale (V-X sec.). Conclude il percorso una sezione dedicata alla ricostruzione integrale della straordinaria decorazione a intarsio di marmi colorati (opus sectile) che ornava una sala della domus monumentale fuori Porta Marina ad Ostia Antica risalente alla fine del IV secolo d.C. Si tratta dell’unico esemplare di decorazione in opus sectile tardoantico quasi completamente recuperato. dettagliMuseo Delle Civiltà
Mostra permanente
Collezione Settecentesca
La galleria Corsini è l’unica quadreria settecentesca romana ad essere ancora oggi pressoché inalterata: questo perché al momento della vendita del palazzo al Regno d’Italia (1883) il principe Tommaso Corsini donò, in blocco con l’edificio, l’intera collezione di opere.
Le raccolte vennero create grazie al contributo dei vari componenti della famiglia, a partire dal nucleo più antico messo insieme a Firenze dal marchese Bartolomeo (1622-85). Accanto a questo fondo fiorentino, anche il ramo romano dei Corsini allestì una raccolta di opere già a partire dall’inizio del Seicento. La collezione presente nel palazzo di via della Lungara venne avviata da papa Clemente XII (Lorenzo Corsini, 1652-1740) e dal cardinal nepote Neri Maria (1685-1770): vi confluirono una trentina di opere del fondo fiorentino, altri dipinti da quello romano, le proprietà di Lorenzo (tra cui i dipinti a lui donati una volta divenuto pontefice nel 1730) e gli acquisti curati da Neri Maria. Quest’ultimo ampliò l’orizzonte della collezione, guardando ai maestri del Seicento, italiani e non (Caravaggio, Reni, Guercino, Rubens, van Wittel), alla tradizione cinquecentesca italiana e alla pittura a lui contemporanea. dettagliBarberini Corsini Gallerie Nazionali
Collezione fotografica Gino Loria
Mostra permanente
La vita popolare romana dalla fine del Settecento alla seconda metà del Novecento
In particolare la collezione comprende una raccolta di dipinti, stampe, disegni e acquerelli, tra cui la famosa serie Roma pittoresca di Ettore Roesler Franz, esposta a rotazione per motivi conservativi. Per permettere comunque ai visitatori di vedere tutti gli acquerelli che compongono l’intera serie, è stata realizzata una postazione multimediale (touch screen) con i 119 i acquerelli comprensivi di schede esplicative e i relativi approfondimenti tematici. Salomon Corrodi, Roma da Monte Mario, 1880 Un presepe di ambientazione ottocentesca romana, sei rappresentazioni veristiche d’ambiente, meglio conosciute come Scene romane, che riproducono a grandezza naturale aspetti della vita popolare romana dell’Ottocento. Le tematiche maggiormente rappresentate sono i mestieri, le feste laiche e religiose (come il carnevale, le luminarie e il Natale), il saltarello, l'abito tradizionale. Fanno parte della collezione del Museo i materiali appartenuti al poeta Trilussa (Roma 1871 – 1950), compresi l'Archivio fotografico e l'Archivio cartaceo, donati dopo la sua morte al Comune di Roma e in parte esposti nella videoinstallazione denominata la Stanza di Trilussa. dettagli
Arte Antica
Museo Nazionale Etrusco Rocca Albornoz
24/02/2023 - 15/06/2023
SFINGI, LEONI E MANI D’ARGENTO. Lo splendore immortale delle famiglie etrusche di Vulci
Museo del Vicino Oriente - Egitto e Mediterraneo
09/02/2023 - 14/06/2023
La Mummia di Ramses. Il faraone immortale
Evento