I Musei Vaticani custodiscono una delle raccolte d’arte più grandi del mondo: vi sono esposte le opere d’arte collezionate dai papi nell’arco di secoli.
Il nucleo più antico della collezione dei Musei Vaticani risale all’epoca di Giulio II (1503-1513) e si compone di una raccolta di sculture.
La prima opera che iniziò la collezione dei pontefici è una scultura di Laocoonte: essa fu rinvenuta nel 1506 nei pressi della Basilica di S. Maria Maggiore e fu acquistata da papa Giulio II su consiglio di Giuliano da Sangallo e Michelangelo Buonarroti, mandati sul posto per esaminare la nuova scoperta.
Un mese dopo l’opera era esposta al pubblico in Vaticano.
Col tempo e con il succedersi dei papi, la collezione fu arricchita e si diede vita a nuovi musei in cui poter esporre e conservare le prestigiose opere.
Di seguito si offre una breve descrizione del percorso espositivo attuale.
Museo Gregoriano Egizio – Fondato nel 1839 da Papa Gregorio XVI e ideato da padre Ungarelli, uno dei primi egittologi italiani, raccoglie antichità egizie acquistate dai papi o ritrovate nei dintorni di Roma, presumibilmente trasportate dall’Egitto in epoca romana.
Tra le opere esposte vi sono steli, statue, bassorilievi, bronzi e terracotte, sarcofagi, mummie e oggetti del culto funerario, documenti cuneiformi.
Museo Chiaramonti - Allestito all’inizio del secolo XIX per volere di papa Pio VII e per mano di Antonio Canova, conserva sculture di età romana datate tra il V secolo a.C. e il III secolo d.C.
Galleria Lapidaria – Raccoglie più di tremila pezzi, tra epigrafi e monumenti, recanti iscrizioni su diversi argomenti.
Braccio Nuovo – Inaugurato nel 1822, fu realizzato da Raffaele Stern e terminato da Pasquale Belli. All’interno di nicchie sono collocate le sculture trafugate da Napoleone e restituite dalla Francia al papa nel 1817.
Cortile della Pigna – Prende il nome dalla gigantesca pigna bronzea collocata al centro del nicchione e realizzata nel I o II secolo d.C., un tempo utilizzata come fontana nel rione Pigna di Roma.
Al centro del cortile è esposta la Sfera, opera in bronzo del 1990 di Arnaldo Pomodoro.
Museo Pio Clementino - Raccoglie straordinari esempi di scultura antica, quali il gruppo del Laocoonte, l'Apollo del Belvedere, l'Apollo Sauroktonos e la Venere Cnidia.
Inoltre, vi si possono ammirare i due sarcofagi in porfido di Costanza e di Sant’Elena, figlia e madre di Costantino.
Museo Gregoriano Etrusco – Aperto da papa Gregorio XVI nel 1837, contiene i reperti riportati alla luce durante gli scavi effettuati dal Governo Pontificio nell'Etruria meridionale nella prima metà dell’Ottocento. Tra gli oggetti esposti vi sono bronzi, terracotte, sarcofagi, steli e statuette, altorilievi e bassorilievi, gioielli, urne cinerarie e una ricca raccolta di vasi greci, italioti ed etruschi.
Sala della Biga – Ospita la scultura in marmo di una biga del I secolo d.C. proveniente dalla chiesa di San Marco.
Gallerie Superiori - La Galleria dei Candelabri raccoglie reperti archeologici di epoca romana.
Nella Galleria degli Arazzi sono esposti arazzi fiamminghi del XVI secolo e arazzi romani del XVII. Arazzi di diversa provenienza e datazione sono collocati anche nella Galleria di San Pio V. Nella Galleria delle Carte Geografiche si possono osservare 40 carte topografiche raffiguranti le regioni italiane e i possedimenti della Chiesa, eseguite tra il 1580 e il 1583.
Sala Sobieski e Sala dell’Immacolata – Devono le loro denominazioni rispettivamente alla tela di Jan Matejko dal titolo Sobieski libera Vienna e agli affreschi di Francesco Podesti sull’Immacolata Concezione di Maria, che ne decorano gli interni.
Stanze e loggia di Raffaello – sono gli ambienti che un tempo costituivano l’appartamento privato del papa, da Giulio II della Rovere a Gregorio XIII.
Le quattro stanze (Sala di Costantino, Stanza d’Eliodoro, Stanza della Segnatura e Stanza dell’Incendio di Borgo) sono coperte da volte a crociera.
Furono decorate con affreschi di Raffaello e di suoi aiutanti tra il 1508 e il 1524. Nella loggia sono raffigurate storie bibliche tratte dall’Antico Testamento.
Sala dei Chiaroscuri – Anche detta Sala dei Palafrenieri, era il luogo in cui si teneva il concistoro segreto sotto il pontificato di Leone X.
La decorazione cinquecentesca venne realizzata su disegno di Raffaello con figure a chiaroscuro di apostoli e santi.
Cappella Niccolina – Prende il nome da papa Niccolò V Parentucelli e fa parte dell’ala più antica del Palazzo Pontificio, all’interno della Torre di Innocenzo III. Coperta da una volta a crociera, la cappella fu decorata con affreschi che raffigurano le storie di Santo Stefano e di San Lorenzo, opere realizzate da Beato Angelico e Benozzo Gozzoli tra il 1447 e il 1451.
Appartamento Borgia – Ospita una parte della collezione d’Arte Religiosa Moderna e porta il nome di Rodrigo de Borja y Doms, papa Alessandro VI (1492-1503). L’appartamento è decorato con affreschi del Pinturicchio.
Collezione d'Arte Religiosa Moderna - È esposta lungo un percorso che si snoda attraverso gli appartamenti di Innocenzo III, Sisto V, Alessandro VI Borgia, fino alla Cappella Sistina. La collezione si compone di opere di Van Gogh, Gauguin, Boccioni, Balla, De Chirico e molti altri artisti attivi tra il XIX e il XX secolo.
Cappella Sistina – Sita nell’angolo sud-ovest del nucleo medievale del Palazzo Pontificio, venne fatta ristrutturare tra il 1477 e il 1480 da Sisto V, a cui deve il nome. Le pareti laterali e d’ingresso sono affrescate con storie di Cristo e Mosè, la volta illustra la storia dell’umanità prima della venuta di Cristo attraverso l’opera di Michelangelo, al quale si deve anche la realizzazione del Giudizio Universale che decora l’intera parete di fondo della cappella.
Museo della Biblioteca Apostolica Vaticana – Raccoglie testimonianze di arte sacra, tra cui reliquie, icone, ma anche piatti, vasi, argenteria e vetreria di epoca romana provenienti dagli scavi di Pompeo e dalle catacombe.
Il museo si articola in diverse sale finemente affrescate e arredate con arazzi, globi e vecchi armadi che custodivano un tempo la raccolta della biblioteca.
Pinacoteca – Conserva dipinti e arazzi dall’XI al XIX secolo. Le opere provengono da varie scuole pittoriche e vari artisti, tra i quali Giotto, Beato Angelico, Perugino, Pinturicchio, Tiziano, Paolo Veronese, Ludovico Carracci, Caravaggio, Guido Reni, Guercino.
Sono da segnalare i modelli in argilla usati dal Bernini per le sculture della Cappella del Sacramento e per la Cattedra di San Pietro e dieci arazzi eseguiti a Bruxelles su disegni di Raffaello.
Museo Gregoriano Profano – Custodisce la collezione costituita da Gregorio XVI nel Palazzo del Laterano.
Fu aperto al pubblico in seguito al traferimento delle opere in Vaticano nel 1970. La collezione si compone dei materiali provenienti da scavi e ritrovamenti effettuati nello Stato Pontificio: sculture originali greche, rielaborazioni d’età imperiale romana, sculture romane di varie epoche.
Museo Pio Cristiano – Fondato nel 1854, ospita le raccolte di materiali antichi cristiani provenienti dalle catacombe romane e numerosi sarcofagi databili tra il III e il V sec. d.C.
Museo Missionario Etnologico – Istituito nel 1926 da papa Pio XI in Laterano e poi trasferito in Vaticano, documenta le varie forme di religione nei paesi extraeuropei.