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Il Mausoleo di Cecilia Metella, sull'Appia antica, è uno dei più noti monumenti funerari di Roma; esso è datato intorno alla metà del I secolo a.C.
In origine fu costruito come torre di avvistamento ed edificazione di difesa.
La tomba che si trova nel sito archeologico era di Cecilia Metella, figlia di Quinto Metello Cretico, della gens Caecilia, molto potenti nel II secolo a.C., e moglie di Crasso, generale di Cesare.
Poco si sa della fanciulla a cui il monumento funerario è dedicato, non avendo ella la stessa imponenza di suo padre e di suo marito che invece erano personaggi di spicco della politica dell'epoca.
La tomba è costituita da una parte alta circa 11 metri in marmo travertino e un basamento largo 18 metri per lato rivestito anch'esso di travertino che venne tolto in epoca rinascimentale.
La parte più alta del sepolcro era rappresentata da un tumulo di forma conica (in alcuni documenti la tomba viene indicata, per questo motivo, come il monumentum peczutum, ovvero appuntito, anche se prevale quella di "Capo di Bove" derivata dalla decorazione della sommità del sepolcro).
Oltre al fregio con il bue è presente sul monumento anche un trofeo (un elmo, due scudi e un prigioniero) che narra le vicende di guerra del padre della defunta.
Si accede al monumento funerario con un corridoio. Da lì si può entrare nella camera funeraria, circolare e rivestita in cortina laterizia.
Nel sito era presente anche un castello, desiderato a tal punto da Papa Bonifacio VIII (Benedetto Caetani) da arrivare ad emettere bolle con divieti vari, come quello di acquistare terreni intorno alla città.
Il castrum venne costruito intorno al 1300. Da quel momento il mausoleo venne trasformato in un vero e proprio mastio con la presenza di merli a coda di rondine e il palatium, costruzione su tre piani.
Il castello aveva un ampio salone al primo piano e da esso si accedeva ad un’altra zona, anch’essa molto ampia, che si affacciava sulla campagna romana.
Il Castrum Caetani è uno degli esempi più chiari di edificazione medievale, perché racchiude, al suo interno, la Chiesa, il mastio e le abitazioni di coloro che lavoravano per i nobili residenti nel luogo.
Alla morte di Bonifacio VIII i Caetani cominciarono a perdere la loro potenza.
Il Castello venne occupato dai Savelli che se ne impadronirono.
Oggi il sito archeologico è proprietà del Ministero per i Beni e le Attività Culturali ed è aperto al pubblico che, oltre ai resti di quanto descritto, può anche ammirare la colata di lava risalente a oltre 300.000 anni fa.
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![]() Il sito è incluso nel circuito "Archeologia Card" e "Roma Pass" |
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